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Attualità | 01 novembre 2014, 09:36

Confartigianato: la sanità costa 2 mila euro a ciascun ligure. Alto il deficit sanitario della Liguria, in crescita la spesa

Grasso (Confartigianato Liguria): «Ancora troppo elevata la spesa sanitaria ligure. Da migliorare le inefficienze del sistema e la relazione tra cittadino e ASL»

Confartigianato: la sanità costa 2 mila euro a ciascun ligure. Alto il deficit sanitario della Liguria, in crescita la spesa

La sanità costa a ciascun ligure 2.043 euro: è il settimo valore più alto d’Italia, contro una media nazionale di 1.903 euro. Costi più alti solo in Provincia autonoma di Bolzano (2.291), Provincia autonoma di Trento (2.265), Valle d’Aosta (2.260), Friuli Venezia Giulia (2.127), Molise (2.074) e Lazio (2.048). Sono alcuni dei dati emersi dall’elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat, che mettono in luce la situazione della sanità in Liguria.

La spesa sanitaria ligure rappresenta il 7,3 % del Pil (uno dei più alti del nord Italia) e ha toccato quota 3,2 miliardi di euro: con un aumento negli ultimi dieci anni del 29%, anche se più contenuto rispetto alla media nazionale del 38,1%. Le entrate da Irap e addizionale Irpef, che gravano in larga parte sulle imprese liguri, costituiscono il 32,9% del budget sanitario regionale, ma la principale componente dei ricavi del Ssn, circa il 58%, è invece costituita dal fondo per il fabbisogno sanitario ex decreto leg.vo 56/2000: «La spesa sanitaria della nostra regione – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è ancora troppo elevata, anche se negli ultimi anni abbiamo assistito a un calo percentuale importante. Se non si riuscirà a rendere ulteriormente efficiente la sanità ligure, che pesa ancora troppo sulle tasche dei cittadini e delle imprese, correremo forti rischi di aumento della tassazione e saremo nella impossibilità di realizzare politiche di sviluppo a favore del nostro tessuto produttivo».

Pesano ancora troppo i quasi 25 mila liguri ricoverati in altre regioni: secondo l’ultimo rapporto del ministero della Salute sulle dimissioni ospedaliere, sono 24.638 i residenti in Liguria ricoverati nel 2013 in regime ordinario per acuti presso ospedali di altre regioni. Dall’altra parte, solo 16.329 ricoveri per acuti negli ospedali liguri hanno riguardato pazienti di altre regioni, con un saldo passivo della mobilità ospedaliera di -8.309.

Nonostante la dinamica meno accentuata degli aumenti della spesa sanitaria, la Liguria è tra le sette regioni che, nell’ultimo decennio, hanno costituito la maggior parte del disavanzo italiano della sanità, che ha toccato i 33,5 miliardi di euro: la nostra regione ha raggiunto un deficit cumulato di 1,35 miliardi. Solo nel 2012 il deficit ligure raggiunge i 30,4 milioni, pesando 19 euro pro capite. Peggio di noi il Lazio, con un disavanzo di ben 644 milioni nel 2012 (117 euro pro capite), Sardegna (deficit a quota 213 milioni, pari a 130 euro pro capite) e Campania (121 milioni di disavanzo che pesano 21 euro a cittadino). Nel 2012 ci sono invece regioni, come Abruzzo (53 milioni), Marche (21,6) e Piemonte (16,2 milioni), che hanno addirittura registrato un avanzo.

«A determinare le inefficienze della relazione tra cittadino e le organizzazioni della pubblica amministrazione erogatrici dei servizi pubblici – conclude Grasso – contribuisce anche il tempo richiesto, spesso eccessivo, per l'utilizzo di alcuni sportelli. Tra i più importanti vi sono sicuramente gli sportelli delle aziende sanitarie locali». Nonostante il moltiplicarsi delle opportunità offerte dall'Ict, dei servizi on line e dai call center per le prenotazioni, nel 52,8% dei casi per prenotare una visita medica o ritirare un referto in uno dei sportelli Asl della Liguria si attende in coda per oltre 20 minuti. Più fortunati coloro che nel 13,2% dei casi aspettano solo 10 minuti. Posto 100 come indice della durata media della fila in Italia, il valore corrispondente in Liguria è di 103,1, il maggiore del Nord Italia (93).

C.S.

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