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Politica | 30 ottobre 2014, 17:46

La Uil ha disdetto tutti gli accordi aziendali per le prestazioni indispensabili in caso di sciopero

"Questa decisione è motivata dal fatto che i contratti collettivi di lavoro delle categorie pubbliche sono fermi ormai da anni".

La Uil ha disdetto tutti gli accordi aziendali per le prestazioni indispensabili in caso di sciopero

"A seguito della disdetta notificata al presidente dell’Aran il 16 ottobre scorso, dal segretario Generale della Uil Luigi Angeletti, abbiamo oggi provveduto a notificare a tutti i comuni,alla Amministrazione Provinciale, alla Camera di Commercio, alle aziende di servizio alla persona e alla Asl 1 Imperiese, la disdetta di tutti gli accordi aziendali che, dopo il 31 maggio 2001, sono intervenuti  in ordine alle prestazioni indispensabili in caso di sciopero".

Lo evidenzia in una nota la Uil che, oggi è l’unica Organizzazione Sindacale ad aver disdettato il 'Protocollo di intesa sulle linee guida per le procedure di raffreddamento e conciliazione da inserire negli accordi sulle prestazioni in caso di sciopero'. "Questa decisione - prosegue il sindacato - è motivata dal fatto che i contratti collettivi di lavoro delle categorie pubbliche sono fermi ormai da anni. Le nostre richieste per riaprire la contrattazione, sbloccare salario e carriere, investire sulle competenze , dare stabilità e certezza al lavoro, dare una vera  riorganizzazione dei servizi sul territorio e valorizzare la formazione come leva di crescita, non hanno trovato spazio tra le riforme di questo nuovo Governo. Non accettiamo che il Presidente del Consiglio Renzi, dica che il governo non tratta con i Sindacati,il suo è un pregiudizio che non tiene conto che lo Stato è un datore di lavoro,il primo del paese,e fornisce servizi strategici per la tenuta sociale e lo sviluppo. Il Presidente del Consiglio non eletto dagli Italiani deve smettere di giocare ai duelli rusticani ed ascoltare invece, chi dai lavoratori pubblici è stato scelto per dare voce e sostanza al cambiamento. Per lui Sindacato e rappresentanza possono essere un pezzo del novecento,per il mondo del lavoro invece è Democrazia. Abbiamo accettato la sfida, partendo proprio dalla disdetta dell’accordo e da questo momento tutte le modalità di svolgimento delle azioni di sciopero sono messe in discussione specialmente nella parte relativa alle prestazioni indispensabili. Come sindacato continueremo, come in tutti questi anni,ad agire sempre in modo responsabile con riguardo verso l’utenza,ma non accetteremo più di sottoscrivere accordi che con il passare degli anni sono tornati utili solo per coloro che senza senso di responsabilità  hanno voluto ostacolare la vera democrazia".

"L’8 novembre, con Cgil e Cisl per contrastare le bugie di Renzi - termina la Uil - abbiamo organizzato una grande manifestazione Nazionale in difesa dei servizi pubblici e dei settori della conoscenza, l’unico argine ad una crisi che impoverisce le persone e aumenta le disuguaglianze. I lavoratori della Scuola,della sanità,delle funzioni centrali, delle autonomie locali, della sicurezza, dell’università, della ricerca e del privato sociale scenderanno in piazza per sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni, per chiedere una vera riforma della pubblica amministrazione e per rivendicare il diritto al Contratto Nazionale di lavoro".

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