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Attualità | 18 ottobre 2014, 08:23

In scadenza il bando regionale che dà contributi per le tartufaie

Non ci sono particolari limitazioni come requisiti soggettivi per poter accedere al contributo a fondo perduto, poiché è rivolto non solo alle imprese e consorzi ma anche ai privati, ma essendo un bando a graduatoria i soggetti direttamente coinvolti nelle attività agricole (come imprese e aziende) o i soggetti che hanno ottenuto la qualifica di raccoglitori di tartufi, sono avvantaggiati grazie ai punteggi più elevati che vengono loro attribuiti.

In scadenza il bando regionale che dà contributi per le tartufaie

Sta per scadere il Bando della regione Liguria, rivolto a un'ampia platea, volto ad incentivare la produzione dei tartufi tramite la creazione di tartufaie, con la concessione di un contributo pari al 50% della spesa complessivamente sostenuta, ed entro il limite massimo previsto dal Regolamento deliberato.

Non ci sono particolari limitazioni come requisiti soggettivi per poter accedere al contributo a fondo perduto, poiché è rivolto non solo alle imprese e consorzi ma anche ai privati, ma essendo un bando a graduatoria i soggetti direttamente coinvolti nelle attività agricole (come imprese e aziende) o i soggetti che hanno ottenuto la qualifica di raccoglitori di tartufi, sono avvantaggiati grazie ai punteggi più elevati che vengono loro attribuiti.

Per richiedere il contributo bisogna piantare almeno 20 piantine micorrizate per la produzione dei seguenti tipi di tartufi: tartufo nero invernale o nero pregiato (TUBER BRUMALE e MELANOSPORUM); tartufo bianchetto o marzuolo (TUBER BORCHII); tartufo estivo o scorzone (TUBER AESTIVUM)

Bisogna inoltre impegnarsi a mantenere l'impianto delle piantine per almeno 10 anni. Nel contributo rientrano le spese di acquisto e messa a dimora, con una somma massima erogabile pari a 2 mila euro, mentre non ci sono particolari vincoli sulle caratteristiche o dimensioni dei terreni sui quali piantarle.

Si tratta quindi di un tipo di investimento che può rappresentare un'alternativa interessante per poter anche solo arrotondare il proprio reddito, o per iniziare un'attività con un investimento iniziale molto basso e quindi adatto anche per i giovani. Il contributo può convivere con altri finanziamenti erogati sempre dalla Regione (fino al raggiungimento di una somma massima di 15 mila euro), e si muove verso una direzione alternativa a quella di quanti si vedono costretti a richiedere la cessione del quinto (dello stipendio o della pensione) anche solo per aiutare i propri figli ad uscire dalle fila dei giovani disoccupati.

Le domande di richiesta del contributo devono pervenire alla regione prima delle ore 12 del 31 ottobre prossimo, attraverso la consegna a mano, l'uso della raccomandata A/R oppure con l'uso della posta certificata.

 

i.p.

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