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Al Direttore | 21 settembre 2014, 12:09

Ospedaletti: lo sfogo di una mamma "Mia figlia in 5 giorni non è mai riuscita a prendere il bus per andare a scuola!"

"Venerdì mattina ho richiamato la Riviera Trasporti, dopo aver sentito dello sciopero bianco, non mi hanno negato il fatto che quella corsa sia 'saltata' ogni mattina".

Ospedaletti: lo sfogo di una mamma "Mia figlia in 5 giorni non è mai riuscita a prendere il bus per andare a scuola!"

"La scuola è iniziata da solo 5 giorni e sfortunatamente mia figlia non è riuscita una sola volta a prendere il pullman delle 7,13 ad Ospedaletti per recarsi a Ventimiglia. Il primo giorno non era indispensabile arrivare in orario, l’entrata era posticipata, il secondo ha dovuto portare una giustificazione, il terzo fortunatamente il nuovo insegnante non ha chiesto la giustificazione, il quarto avendo alla prima ora una verifica ha giocato d’anticipo prendendo quello prima alle 7,02, il quinto arrivata alle 7,08 ha deciso alle 7,18 di proseguire verso Ventimiglia con il suo motorino evitando di arrivare in ritardo un’altra volta. Chiamato il servizio Riviera Trasporti mercoledì mattina mi è stato detto che la corsa non era stata soppressa, ma probabilmente un guasto aveva potuto far fermare il pulman e che loro non sapevano niente, poiché purtroppo i guasti sono imprevedibili".

Lo scrive la nostra lettrice S.F., che si firma 'Lo sfogo di una mamma' e che prosegue: "Venerdì mattina ho richiamato la Riviera Trasporti, dopo aver sentito dello sciopero bianco, non mi hanno negato il fatto che quella corsa sia 'saltata' ogni mattina. Mia figlia è arrivata a scuola comunque, ma quante persone non hanno potuto fare altrettanto, magari anziani o ragazzi che non hanno un mezzo proprio? Sicuramente i figli o parenti dei dipendenti RT conoscono in anticipo gli orari dei pulman “soppressi”? Ora il tempo regge ancora, ma quando comincerà a far freddo e a piovere? Noi tutti (non famigliari dei dipendenti RT) paghiamo l’abbonamento per non usufruire di un servizio! Si, mi è stato detto di chiedere il rimborso. Ora mi metto dalla parte di chi sciopera e capisco bene che vedersi portare via 300 € al giorno d’oggi con la crisi che esiste fa veramente caldo. Loro dicono che è colpa di chi abbiamo votato in comune, in provincia… e che dovremmo rivolgerci a loro! Tutti hanno colpa, ma in questo momento se non cambia qualcosa è difficile fare miracoli! C’è purtroppo chi ha mangiato fino ad oggi e chi continua a mangiare e chi continua a rimetterci…sempre i più deboli! Il problema quindi si amplia perché i dipendenti si vedono portare via il dovuto, ma forse non si rendono conto che intorno a loro ci sono persone meno fortunate, che non sono dipendenti, e stanno ancora peggio! Chi lavora autonomamente in questo momento guadagna sicuramente meno di un dipendente. Un impresario che è costretto a vendere ciò che negli anni era riuscito a creare, o che a fine mese dopo aver  pagato i dipendenti non riesce a portare a casa niente. Vi siete mai chiesti perché in questi ultimi anni così tanti imprenditori e lavoratori autonomi si tolgono la vita? I sindacati aiutano i dipendenti, ma gli imprenditori da chi sono aiutati? Non certo dallo stato che spreme tutti come una sanguisuga. In una famiglia dove c’è crisi ogni membro del nucleo famigliare cerca di risparmiare per poter sopravvivere, iniziando dal capofamiglia. E questo è ciò che dovrebbe avvenire nel nostro paese, ma tutti i politici promettono e nessuno da l’esempio….Tagliamo stipendi e pensioni d’oro, nel giro di non molto potremmo iniziare nuovamente a respirare".

"Quello che è stato fatto fino a qualche anno fa deve essere cambiato - termina la nostra lettrice - visto che le leggi esistenti non si adattano più alla nostra realtà. Perché le nuove generazioni devono pagare per gli errori commessi dai loro avi? Perché i nostri politici e noi stessi non seguiamo l’esempio di Papa Francesco? Aiutare i più bisognosi, rinunciando ai privilegi….? Con questo chiudo ricordando che anche voi dipendenti RT ve la state prendendo con i più deboli".

 

Carlo Alessi

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