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Attualità | 15 settembre 2014, 12:44

Altri 8 casi di sciami di Vespa Velutina nell'estremo ponente: Vigili del Fuoco ed ApiLiguria in azione

Per combattere la 'Vespa Veltina' bisogna distruggere i nidi. L'Università di Torino proporrà la messa a punto di una apparecchiatura che, sfruttando tecniche elettromagnetiche, consenta di individuare i nidi nascosti tra le fronde degli alberi, per distruggerli precocemente prima che le colonie allevino delle nuove femmine.

Altri 8 casi di sciami di Vespa Velutina nell'estremo ponente: Vigili del Fuoco ed ApiLiguria in azione

Non si placa purtroppo la piaga della Vespa Velutina, l'insetto che sta letteralmente invadendo la zona a ponente della provincia di Imperia. L'insetto, conosciuto anche come 'Calabrone asiatico' può arrecare gravi danni all’apicoltura, causando anche un notevole calo della produzione di miele, prodotto di grande qualità, tra l'altro, nella nostra provincia.

Solo questa mattina sono stati 8 i casi segnalati nell'immediato entroterra tra Ventimiglia e Bordighera. Molte anche le chiamate ai Vigili del Fuoco che stanno supportando alcuni tecnici di 'ApiLiguria' che lavorano alla disinfestazione del pericoloso insetto.

La vespa velutina è approdata in Francia nel 2004 presumibilmente attraverso l’importazione di un carico di vasellame dalla Cina. Dopo aver colonizzato buona parte della Francia, quest'anno è arrivata in Liguria attraverso il passaggio più comodo, la costa. Un primo individuo maschio isolato era stato trovato nei mesi scorsi a Loano. La vespa velutina a prima vista è molto simile al calabrone europeo. Presenta un addome più scuro con solo un 'anello' giallo e un piccolo triangolino giallo. Le zampe sono visibilmente gialle ed è leggermente più piccola del calabrone europeo, lunga tra 17 e 32 mm.

Per combattere la 'Vespa Veltina' bisogna distruggere i nidi. L'Università di Torino proporrà la messa a punto di una apparecchiatura che, sfruttando tecniche elettromagnetiche, consenta di individuare i nidi nascosti tra le fronde degli alberi, per distruggerli precocemente prima che le colonie allevino delle nuove femmine.

Carlo Alessi

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