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Al Direttore | 01 settembre 2014, 07:21

Sanremo: dimissioni frettolose dal reparto di Medicina, le lamentele di una nostra lettrice

Sanremo: dimissioni frettolose dal reparto di Medicina, le lamentele di una nostra lettrice

Una nostra lettrice, Silvia Madaro, ci ha scritto lamentando la frettolosa dimissione del proprio compagno dal reparto di Medicina dell'ospedale di Sanremo:

"Ni trovo costretta a scrivere la presente per segnalare un grave disservizio occorso al mio compagno (Silvio Argentiero) dovutosi recare presso il nosocomio di Sanremo l'8 agosto scorso (Unità Medicina al Padiglione Castillo). Dovendo ricorrere alle cure del nosocomio durante la scorsa vacanza nella località sanremese e presentando una pregressa situazione sanitaria cronica ed assai complessa, al termine di 20 giorni di ricovero presso i locali della struttura ospedaliera cittadina, il paziente veniva dimesso senza alcuna premura per il viaggio che lo stesso avrebbe dovuto sostenere per il ritorno al proprio domicilio (Brescia) e nonostante i segni di astenia fossero ben visibili e comunicati all'intero staff sanitario. A poche ore dalla dimissione, avvenuta lo scorso venerdì scorso, il malessere dovuto a stanchezza, affaticamento e spossatezza risultava a dir poco consistente, diventando poi sin troppo evidente durante il viaggio di ritorno in treno; cio', al punto che, in prossimità della fermata ferroviaria di Genova Principe e grazie all'assistenza del personale Trenitalia che prontamente chiamava il soccorso dell'ambulanza 118, all'arrivo in stazione si rendeva necessaria un successivo ed immediato ricovero in Codice Giallo in ospedale al 'Galliera': tutta la trafila sino al ricovero avveniva nell'arco di soli trenta minuti di orologio, data la criticità e l'evidente impossibilità di reggersi in piedi autonomamente da parte del paziente. Tutto questo in condizioni di evidente disagio personale, lavorativo, logistico in cui ad oggi ci si trova nel dover gestire e vivere un nuovo ed ulteriore periodo di ricovero nuovamente in Medicina presso un diverso nosocomio e in una differente città che non è quella di residenza. E' increscioso che simili disservizi e accadimenti possano inficiare pesantemente ed irreversibilmente la sanità di una ridente e fiorente cittadina pronta ad accogliere nel corso dell'anno centinaia e centinaia di persone priva un servizio sanitario che sia all'altezza di situazioni critiche, complesse e di emergenza. Inutile rimarcare l'approssimazione e la leggerezza che, a mio avviso, ha contraddistinto le dimissioni di una degenza resa complessa dalla pregressa ed importante compromissione di ben quattro organi vitali. Doveroso avvertire gli organi a tutela diritti del malato, a fronte di quanto occorso".

Carlo Alessi

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