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Attualità | 30 agosto 2014, 08:08

Seborga riconosciuta come territorio della lavanda grazie ad un progetto Endas

La lavanda officinalis nel territorio di Seborga, sembra sia stata ricordata per prima da Santa Idelgarda (abadessa benedettina morta nel 1179) nel “Hortum Sanitatis”, ove vengono accennati l’odore e le varie applicazioni mediche.

(immagine generica)

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Seborga è stata recentemente riconosciuta come territorio della Lavanda della Riviera dei fiori. Il progetto, realizzato e coordinato da ENDAS Imperia con la collaborazione di UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco Italiane) Imperia, dell’Associazione Culturale Ligys, promuove e valorizza il territorio dal mare ai monti la cui storia sia connessa con la lavanda.

La lavanda officinalis nel territorio di Seborga, sembra sia stata ricordata per prima da Santa Idelgarda (abadessa benedettina morta nel 1179) nel “Hortum Sanitatis”, ove vengono accennati l’odore e le varie applicazioni mediche. La lavanda si ritiene fosse conosciuta invece find all’antico, in quanto, si fa risalire circa al 600 a.c. l’importazione della stessa da parte dei Focesi in Italia. Iniziò dapprima l’industria dell’essenza della lavanda prendendo i fiori delle piante spontanee che crescono un po’ ovunque sulle Alpi Marittime da quota 600 sino a 1800 s.l.m.

Il primo centro ove questa industria ebbe un certo sviluppo, fu Carpasio in Provincia di Imperia, in quanto sulle pendici di Monte Grande se ne trova in grande quantità allo stato spontaneo. La lavanda della Riviera fiorisce in estate e dai fiori, che hanno proprietà stimolanti, nervine, antisettiche ed insetticide, dai quali s’estrae un olio essenziale e viene usato anche in saponeria. L’essenza viene oggi usata in veterinaria, si impiega per la preparazione di lacche per dipingere la porcellana, per allontanare le tignole dai panni, ecc. Nella medicina popolare, foglie e fiori, servono, come quelli del rosmarino come rimedio corroborante.

In Seborga, la lavanda predilige luoghi scoscesi, terreni pietrosi, privi di erbe, siccitosi, calcarei o comunque con scheletro calcareo, posti ad altitudini superiori a 400 metri s.l.m. ad esposizione prevalentemente a sud. La lavanda cresce in questi terreni perché la lavanda della Riviera non ha da lottare contro le erbe infestanti, da essa molto temute, le quali non le possono fare concorrenza in condizioni tanto difficili. Infatti la lavanda teme soprattutto i terreni umidi; pertanto le si addicono in modo particolare i terreni sassosi in pendio essendo essi, in grado, meglio di qualsiasi altro di assicurare un perfetto sgrondo dell eacque. Ad oggi a Seborga la lavanda viene coltivata da alcune aziende agricole tra cui, U cuntadin, la Gaugiusa, l’Azienda Monaci Templari e venduta attraverso gli esercizi commerciali e la cooperativa agricola Agroflor.

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