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Al Direttore | 30 luglio 2014, 21:07

Hotel di Diano Marina allontana 73enne portatrice di handicap: nuova risposta del suo avvocato

Hotel di Diano Marina allontana 73enne portatrice di handicap: nuova risposta del suo avvocato

L' avvocato Maria Debellich Goldstein ci ha scritto nuovamente per intervenire nel caso della turista milanese, portatrice di handicap, in un albergo di Diano Marina:

"Mi limito a sottolineare che la struttura alberghiera in questione è preposta ad ospitare persone con 'handy', facente parte del gruppo alberghiero dell'Acli. Vi sono state, per la prenotazione, delle conversazioni telefoniche con degli incaricati che si sono dimostrati persone di educazione ineccepibile e di perfetta comprensione dei termini da me usati. Mai è stata  pronunciata la parola tutore e la cosa era chiarissima. Come già scritto, io non sono mai entrata nel merito dei fatti dal momento che non mi trovavo in loco mi sono limitata a sottolineare la violenza ed i modi inqualificabili nei toni con cui sono stata contattata non dalle persone attraverso le quali avevo prenotato ma da una signora che continuava insistentemente a darmi qualifiche che non ho ma che sopratutto non voleva intendere che io non avessi. Evidentemente la terminologia dell'albergo è pressapochistica perché io non mi sono mai qualificata tutore e non ho fatto alcun esposto. Trattasi di termini che hanno una connotazione precisa  e si devono saper usare e sopratutto intendere. La signora evidentemente avrà avuto qualche problema domenica mattina, io non posso che prenderne atto e dispiacermene, ma aggredirla umiliandola al punto da farla piangere (sino a Milano), rifiutarsi di cercare come io avevo detto una persona per darle una mano adducendo che non era compito dell'albergo (per portatori handicap), darmi 15 minuti per trovare una soluzione chiamandomi allo scoccare del quindicesimo e concludere con l'alternativa o carabinieri (e perché mai carabinieri) o taxi (rifiutandosi di dirle di fare un bancomat per pagarlo), mi sembra siano fatti e comportamenti inaccettabili. La signora non ha avuto l'accompagnamento dall'asl perché ritenuta autosufficiente. Nnon credo sia una dipendente di un luogo di villeggiatura a poter sentenziare che trattasi di 'handicappata al 100/100', al posto dei medici preposti a tale valutazione. E, comunque c'è modo e modo per dire ed ottenere tutto senza distruggere psicologicamente una persona già svantaggiata di suo essendo affetta dalla nascita da emiparesi sinistra. E' appena il caso di rilevare che la signora era arrivata soltanto il pomeriggio precedente e che 24 ore dopo era già a casa sua a Milano  quindi più che tanto non ha avuto  nemmeno il tempo materiale di arrecare disturbo. Non rimane che prendere atto della non rispondenza del target dell'albergo che, evidentemente preferirebbe ospitare gruppi di aitanti sportivi, basta dirlo con i dovuti modi".

Carlo Alessi

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