ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Attualità

Attualità | 24 aprile 2014, 13:25

Settant'anni fa il sacrificio di Felice Cascione: ora un libro ne rimembra il canto partigiano che scrisse 'Fischia il Vento'

La presentazione Martedì rossimo alla Federazione Operaia di Via Corradi di Sanremo.

Settant'anni fa il sacrificio di Felice Cascione: ora un libro ne rimembra il canto partigiano che scrisse 'Fischia il Vento'

"I primi pagarono con la vita la fedeltà al proprio ideale di libertà; ma non fu vano il tuo sacrificio, o Cascione":con queste parole, dettate a mo' di epitaffio, il grande scrittore sanremese della seconda metà del novecento Italo Calvino tramandò ai posteri la breve ma intensa parabola terrena del medico imperiese Felice Cascione, morto a soli venticinque anni nell'entroterra di Albenga, ad Alto per la precisione, nel corso di una breve ma  intensa battaglia combattuta tra i partigiani comandati dal giovane imperiese ed i nazi- fascisti.

Cascione, pur ferito, con il sacrificio della propria vita permise ai compagni di rifugiarsi in luogo sicuro evitando la cattura, che matematicamente significava la sottoposizione ad indicibili torture, o la morte. Altri furono i grandi combattenti per la libertà in tutta la Liguria, e nell'Imperiese in particolare, ma la figura di Felice Cascione, forse anche perché subì il martirio in battaglia nel fiore della sua giovane età, sopravanza tutti. Era medico Cascione, ed "u Meigu" fu il nome di battaglia prescelto, figlio di una maestra elementare di tendenza anti- fascista che, per il suo impegno anti- totalitario, fu confinata dal regime mussoliniano ad insegnare in un piccolo paesino delle Alpi Marittime. La madre, pare, aiutò Felice a vergare alcuni versi del canto partigiano "Fischia il vento" cui è, senza dubbio, legato  il ricordo dell'eroe imperiese. Lo scrisse poche settimane prima di morire. Cascione che era nato in un'Imperia ancora divisa tra i comuni di Porto Maurizio, di cui era originario, ed Oneglia  il due Maggio del 1918, vergò infatti le parole di quello che unanimemente, tra chi allora combatté per liberare l'Italia dal giogo fascista e dall'invasione dell'ex alleato nazista, è ricordato come " il canto della Resistenza per eccellenza". "Fischia il vento", dunque, il titolo. La musica già esisteva ed era una musica antica, probabilmente settecentesca. La melodia fu, infatti, mutuata da una canzone popolare ucraina, a sua volta, probabilmente, derivata da un più antico canto di natura religiosa. "Katiusha" il titolo della canzone popolare nata in riva al Dniepr. La sua conoscenza fu portata nel battaglione garibaldino comandato da Cascione da un suo compagno d'armi Giacomo Sibilla, il cui nome di battaglia era Ivan, di ritorno dalla disastrosa campagna di Russia. Ivan, di ideologia comunista come il medico imperiese, propose la melodia slava al suo comandante che con nuove parole da lui composte decise di farne l'inno del battaglione. "Fischia il vento", che sino al primo dopoguerra fu il vero inno della resistenza, a partire dagli anni cinquanta del novecento cedette il rango alla più briosa e meno compromessa ideologicamente "Bella Ciao". Il testo scritto da Cascione fu anche edulcorato in certi suoi versi troppo sbilanciati verso la sinistra comunista: l'espressione " a conquistar la Rossa Primavera", infatti, divenne "A conquistar la Nostra Primavera" ma all'Italia che da poco aveva siglato il Patto Atlantico parve troppo continuare ad identificare l'epopea resistenziale con "Il Sol dell'Avvenire". Tutti questi aspetti, oggi, a settant'anni dai fatti di Alto sono sviscerati in un interessante saggio dal titolo " Fischia il vento: Felice Cascione ed il canto dei ribelli" scritto dalla giornalista della redazione genovese di Repubblica Donatella Alfonso con la collaborazione di Giacomo Ronzitti, presidente dell'Ilsrec di Genova.

Martedì prossimo sarà presentato a Sanremo: l'appuntamento è fissato per le ore diciassette,  alla presenza dell'autrice, presso la Federazione Operaia locale, benemerita istituzione cittadina diretta da Dario Biamonti. Già è stato presentato ad Imperia, lo scorso ventidue Aprile, ed a Genova il dì appresso. Saranno, inoltre, presenti Luca Borzani, presidente della Fondazione Cultura di Palazzo Ducale a Genova, Amelia Narciso, presidente della Sezione Anpi di Sanremo ed Enrico Revello, Segretario Generale della Cgil di Imperia. Anfitrione di casa Daniela Cassini, libraia storica di Via Corradi nonché dirigente della Federazione Operaia matuziana.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium