Parco Roja a Ventimiglia: Scibilia “Auspico sia portato a termine dai commissari, la precedente amministrazione aveva pestato solo acqua”

“Auspico come amministratore regionale che il procedimento della pratica di riconversione del Parco Roya, ancora in corso, possa essere concluso dalla Commissione Straordinaria  del Comune di Ventimiglia”. Così il consigliere regionale Sergio Scibilia che motiva così la sua posizione: 

“Primo tra tutti la necessità di dare un procedimento urbanistico alla nostra città, certo e definitivo, che dovrà servire a dare nuove opportunità di lavoro. Sino all'arrivo dei Commissari, la precedente Amministrazione aveva soltanto pestato acqua, non eseguendo neanche i minimi dei provvedimenti amministrativi necessari.
Un sacco di parole, di fumo, di promesse e di illusioni, che sorrette da una forte incapacità del Sindaco e degli assessori, hanno portato niente di concreto.

“Mancavano le pratiche indispensabili, non erano state avanzati i nulla-osta alla Provincia e alla Regione, la pratica di Vas, la verifica archeologica ed ambientale. Secondo, questa area può diventare un punto di sviluppo e di possibile nuova occupazione, con previsione di nuovi siti industriali ed in parte commerciali. Terzo, uno dei motivi della proroga concessa dal Decreto del Presidente della Repubblica al lavoro della Commissione Straordinaria era quello di definire questa importante pratica urbanistica. Non possiamo permetterci di rimanere nelle sabbie mobili di certa politica ventimigliese, che vorrebbe magari rimettere le mani in pratiche così importanti  costruendo di nuovo una speculazione elettorale con promesse inutili ed illusioni.”

Poi una frecciata al centro-destra: “Ha già dimostrato il suo fallimento in questi ultimi anni, i rischi e le conseguenze gravi che provoca un malgoverno, sono sotto gli occhi di tutti.
Quindi giù le mani dal Parco Roja, sperando che tutti gli enti pubblici coinvolti proseguano ad operare con celerità, serietà e professionalità per sottoscrivere il Protocollo d' Intesa prima del 26 maggio. Non possiamo rinviare un bel nulla, abbiamo già perso almeno cinque anni, inutilmente. E' arrivata l'ora di dare risposte a tante persone che hanno bisogno, è arrivata l'ora che il Comune possa incassare oneri d'urbanizzazione necessari per nuove opere pubbliche. E' arrivata l'ora che si possano dare prospettive certe a imprenditori italiani e stranieri che vorranno investire in questa area strategica, portando benessere, su un area pubblica, sotto utilizzata e mezza abbandonata. La politica del rinvio, delle nebbie, del "ghe pensi mi'”, delle inutili promesse e prese in giro, è finita. Ognuno faccia il suo mestiere, senza se e senza ma.”