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Attualità | 17 aprile 2014, 17:34

Villa Faraldi e la sua valle nel racconto di Pierluigi Casalino

Villa Faraldi e la sua valle nel racconto di Pierluigi Casalino

Ecco un excursus storico su Villa Faraldi e la sua valle nella riproposizione di Pierluigi Casalino: 

"La Valle Steria era attraversata in età augustea dalla Via Julia Augusta, di cui resta ancora un cippo miliario in località Chiappa. La zona era già comunque abitata in epoca precedente. I primi documenti storici, tuttavia, che parlano della Valle risalgono al 1123, quando tutte le chiese che sorgevano su quel territorio vennero donate alla Chiesa di San Nicolò di Diano Castello: dalla citazione di tali chiese al plurale si evince che mai gli insediamenti di questa parte del Ponente ligure, più genericamente detta Valle di Cervo, venissero nominati singolarmente. Nel 1349 la vallata entrò a far parte del dominio di Genova, con la conseguenza che l'amministrazione di quei paesi si divise tra quella dell'alta Valle Steria o dei Faraldi, che venne assegnata alla podesteria di Diano Castello, e quella sottostante e più vicina al mare. Nel primo territorio si ha notizia di VIlla, odierno capoluogo di Villa Faraldi, e degli atri borghi medievali ad esso legati, come Tovo (noto anche come Villa degli Arduini), Deglio, Riva (Faraldi): un'area fortunata dal punto di vista climatico e agricolo, per la presenza di acqua. Nel XIV secolo esistevano da quelle parti molti mulini a funzionamento idraulico per la macinazione di cereali ed olive; non è un caso che in un documento del 1353 Villa venga citata come Villa molendinorum o dei mulini. Nel XVI secolo la produzione olivicola raggiunse livelli considerevoli, così come lo sfruttamento della macchia mediterranea (il mirto era usato nella conceria). Pastorizia e coltura del castagno non riuscirono a prendere piede,invece. Il Prefetto Napoleonico Chabrol, infatti, ai primi del XIX secolo definisce Villa come un centro prevalentemente olivicolo. Il territorio di Villa fu per un certo tempo celebrato per la ricchezza della sua cacciagione. Grazie ad una crescente presenza di ospiti stranieri Villa Faraldi ha di recente proposto di sé una sua nuova ed interessante immagine di turistica e culturale, che sembra resistere alla crisi degli ultimi anni." 

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