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Attualità | 17 aprile 2014, 10:06

Imperia, secondo uno studio di 'Cittadinanzattiva', ha l'abbonamento annuale per viaggiare in pullman più caro d'Italia

Secondo una ricerca dell'Osservatorio di 'Cittadinanzattiva' un abbonamento annuale al trasporto pubblico locale va da un minimo di 150 euro a Vercelli a un massimo di 500 euro a Imperia.

Imperia, secondo uno studio di 'Cittadinanzattiva', ha l'abbonamento annuale per viaggiare in pullman più caro d'Italia

Corrono i costi di tariffe e spese fisse svuotando sempre più le tasche delle famiglie. Secondo una ricerca dell'Osservatorio di 'Cittadinanzattiva' un abbonamento annuale al trasporto pubblico locale va da un minimo di 150 euro a Vercelli a un massimo di 500 euro a Imperia. Qualche altro dato che la dice lunga sui "costi della vita" sono relativi ad esempio all'aumento dei ticket sanitari. Dai dati elaborati da 'Cittadinanzattiva' il costo più pesante è stato rilevato in Toscana (+23,4%), seguito da Basilicata (23,3%), Veneto (+22,7%) e Liguria (+21,5%).

Si tratta di voci di bilancio alle quali concorrono la bolletta dell'acqua (333 euro in media), il servizio rifiuti (308 euro), la bolletta elettrica (512 euro), 1.162 per il gas. A questi si aggiungono 8.184 euro per il mutuo della casa, e, per chi ha figli, 3.090 euro annuali per l'asilo nido comunale. Non basta. A ciò vanno aggiunte - calcola l'Osservatorio Prezzi e Tariffe dell'associazione - le spese sanitarie (900 euro nel 2012 per farmaci e visite specialistiche), e ancora i cosiddetti 'contributi volontari' per la scuola, in media 70 euro ad anno scolastico per ogni figlio studente. Al punto che, a fronte di un reddito annuo netto di 29.956 euro, il 39,5% delle famiglie non riesce a far fronte a spese impreviste, il 65,2% non riesce invece a risparmiare; il 12% ha bollette arretrate, il 5% è in ritardo con la rata del mutuo o dell'affitto, ancora il 12% è in ritardo con il pagamento di altri debiti diversi dal mutuo.

"La ricerca - afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva - mostra la debolezza delle misure attualmente in vigore per il sostegno alla famiglia media diventata sempre più, negli anni, soggetto debole, stretta fra crisi economica e un sistema di welfare non più adeguato ad una società profondamente mutata. Dai dati della ricerca si evincono misure deboli, anacronistiche e disomogenee a livello territoriale, non rappresentative delle nuove categorie di soggetti deboli, ad esempio i cittadini immigrati. Ci troviamo di fronte a un forte paradosso: i cittadini sono spesso chiamati a sostenere economicamente le amministrazioni nell'erogazione dei servizi (come ad esempio la scuola) ma ancora oggi non concorrono sistematicamente nella definizione degli stessi".

"Le differenze dei costi a livello territoriale - evidenzia Cittadinanzattiva - sono notevoli: per l'acqua si va da un minimo di 120 euro a Isernia a un massimo di 542 a Firenze. Per i rifiuti, la tariffa media 2013 è stata di 308 euro, passando però dal minimo di 141 euro a Isernia al massimo di 560 euro a Siracusa. Per mandare i bambini all'asilo nido, una famiglia che abita a Trapani ha speso nel 2013 1.520 euro, peggio è andata per un nucleo residente a Lecco: 5.150 euro".

Giorgio Dolcetti

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