Un nostro lettore, Nico A., ci ha scritto per commentare la discesa in campo politico dei 'Frontalieri Incazzzati':
"Sono un frontaliere e ho seguito con molto interesse, dagli esordi, i 'Frontalieri Incazzzati' ed avevo avuto un’impressione favorevole sulle loro iniziative e metodologie che adottavano per riaprire in maniera più concreta il dibattito tra le forze politiche, per le rivendicazioni dei frontalieri. Ma purtroppo, per noi frontalieri, non è stato così e gli avvenimenti dell’ultimo mese ne sono la prova più lampante. Secondo il parere di parecchi frontalieri, la decisione di alcuni dirigenti (di detta associazione) di partecipare alla competizione per le elezioni amministrative di Ventimiglia, è stato un grossissimo errore. La contrarietà deriva dal fatto, che un’associazione che difende gli interessi di una categoria, deve dialogare con tutte le forze politiche per risolvere i problemi dei propri associati e non entrare in competizione con esse, presentandosi ad elezioni amministrative come un soggetto politico. Un Sindaco, un consiglio comunale, non potrà mai risolvere alcun problema dei frontalieri, perché istituzionalmente non competenti solo il Parlamento ed il Governo possono legiferare in tal senso. Queste critiche, fatte sulla pagine fecebook dei 'Frontalieri Incazzzati', hanno dato adito, in un primo momento ad una censura di tutti i post che criticavano il loro operato (come nelle peggiori dittature), che giudichiamo incomprensibile. Ma quello che ci ha veramente sconcertato, è stata l’espulsione dalle loro pagine facebook, non abbiamo più la possibilità di dialogare ed intervenire. Questo è il modo operandi dei democraticissimi “Frontalieri Incazzati”, refrattari al dialogo ed alle critiche. Costoro, si presentano alle elezioni riempiendosi la bocca di concetti che stentano a capire, adducendo ragionamenti astrusi e pieni di luoghi comuni, elencando la bontà delle loro idee e iniziative. Certo che amministrare una città, con il concetto di democrazia che hanno costoro è molto singolare, la politica è fatta anche di confronti e critiche. Chi non accetta queste regole, eviti di fare politica".
Carlo Alessi