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Sanremo Ospedaletti | 28 marzo 2013, 12:51

Spostare l’attenzione sul Ponente, la sollecitazione della Provincia di Imperia alla Regione

Il Direttore Generale Michele Pinzuti sostiene che "l’impegno comune deve puntare ad una realtà ligure di Ponente cui la Regione guarda con particolare favore e interesse, uscendo da una logica, non più sostenibile tutta incentrata e chiusa nel capoluogo genovese"

Michele Pinzuti

Michele Pinzuti

"Il Ponente Ligure costituisce una delle zone più belle al mondo, la costa che unisce le comunità di Alassio, Laigueglia ed Andora fino al porto turistico di Imperia e prosegue straordinariamente verso le città di Sanremo, Bordighera, Ventimiglia non può più aspettare e merita che strategicamente la Regione Liguria curi adeguati investimenti sia dal punto di vista turistico che ambientale". Ad affermarlo è il Direttore Generale della Provincia di Imperia Michele Pinzuti, che continua: "Gli attori del governo locale devono ritrovare i motivi della profonda unità di intenti idonea a sviluppare una pianificazione degli interventi e delle risorse per valorizzare questo patrimonio incomparabile. 


Si tratta di spostare l’attenzione della Regione a vantaggio del versante di Ponente, vero volano di sviluppo per il futuro, con investimenti che vadano anche nella direzione di un moderno ed accattivante sistema informatico, espositivo delle varie realtà e dell’enorme ricchezza di luoghi, località, monumenti, prodotti, manifestazioni,  musei e ville dentro un circuito virtuoso ed interattivo. La competizione tra territori conseguente la cosiddetta 'glocalizzazione' impone una rinnovata e strategica collaborazione tra tutte le Istituzioni che nella chiarezza, trasparenza e legalità della propria azione, valorizzi il ruolo del porto di Imperia, la bellezza naturale della costa fino ai Balzi Rossi, riprenda la capacità di sviluppo di Sanremo, una vera perla per la costa di ponente, il borgo splendido e accogliente di Bordighera, la nuova immagine della città di Ventimiglia, che deve tornare a splendere oltre le ferite subite.

Ma questo progetto deve soprattutto coinvolgere le comunità dell’entroterra, con le loro amene località e collegare l’immagine del Ponente anche ai suoi prodotti tipici, in un passaggio strategico che unisce la cultura, la storia, la bellezza di questa terra con le ricchezze dei suoi prodotti tradizionali da esportare in tutto il mondo e, soprattutto nei nuovi mercati internazionali: il fiore  di Sanremo, l’olio di oliva taggiasca, i sapori del vino locale, gli aromi. La Provincia di Imperia ha garantito in modo forte ed autorevole la presenza delle Istituzioni, e ha difeso identità e i confini di questa realtà composita e variegata, talvolta anche contro la sfiducia e un atteggiamento non sempre obiettivo degli stessi mass media, forse non del tutto convinti del ruolo insostituibile che l’Istituzione provinciale svolge a garanzia di tutti e soprattutto nei confronti dei servizi al cittadino. Va sottolineato il grande senso di equilibrio e di responsabilità dimostrati dalla classe politica sia di maggioranza che di opposizione, che pur nella contrapposizione talvolta anche accesa, ha sempre privilegiato l’interesse comune a tenere unito questo territorio.

È merito della Provincia aver garantito attraverso l’ottima gestione di R.T. il giusto equilibrio del servizio pubblico di trasporto in un contesto economico difficile e sempre più ridotto. Ed è sempre merito della Provincia, con il contributo dei fondi FAS e della Fondazione Carige, aver messo mano al secondo e definitivo lotto per realizzazione di nuovi impianti nella località sciistica di Monesi. Va menzionato altresì il crescente interesse che si registra nei riguardi del patrimonio provinciale costituito delle ville storiche ed in particolare le attenzioni crescenti verso i possibili sviluppi di Villa Grock, Villa Regina Margherita e Villa Nobel.

A tutto questo ha corrisposto uno sforzo enorme di semplificazione e riduzione dei costi e della struttura provinciale che, pur investita dall’onda anomala della spending review, può vantare ancora oggi una situazione complessiva che regge ai parametri di deficitarietà. In questo quadro di funzioni, competenze, e possibilità di sviluppo, l’impegno comune deve puntare ad una realtà ligure di Ponente cui la Regione guarda con particolare favore e interesse, uscendo da una logica, non più sostenibile tutta incentrata e chiusa nel capoluogo genovese.

È auspicabile anche uno svecchiamento di tutte le strutture e soprattutto delle mentalità correnti, ed in tal senso decisivo potrebbe risultare il ruolo della Chiesa locale che gode in tutta la provincia di una forte tradizione popolare e quindi di attenzione, sensibilità ed affetto. La pianificazione strategica - conclude Pinzuti - presuppone infatti l’assonanza e la concertazione tra tutti gli attori dello sviluppo locale e non può decisamente mancare in un quadro generale di sviluppo, il riferimento alla 'pietra angolare'.".

A. Gu.

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