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| 17 marzo 2013, 15:05

'Querelle' tra Taggia e Seborga sull'origine dell'oliva taggiasca, le dettagliate spiegazioni di uno studente

Stefano Roggeri sostiene che il monastero dei Benedettini di Taggia fosse antecedente al 954 (data posta dal vice sindaco di Seborga) così come l'oliva da essi coltivata sul territorio di Taggia e Villaregia.

'Querelle' tra Taggia e Seborga sull'origine dell'oliva taggiasca, le dettagliate spiegazioni di uno studente

Stefano Roggeri, studente del Liceo Scientifico Cassini di Sanremo e appassionato di storia, esprime un suo parere riguardo al dibattito sull'origine dell'oliva taggiasca tra Taggia e Seborga.

"Per fare ciò vorrei partire dalla fondazione dell'ordine Benedettino. L'ordine dei Benedettini fu fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 ed ebbe la sua prima sede a Montecassino. Nel 591 Teodolinda di Baviera sposò Agilulfo, re longobardo d'Italia, divenendone regina. La sovrana, visto il suo stretto legame con il papa San Gregorio Magno, decise di donare ai monaci benedettini il territorio fra le valli dello Stura, la Vermegnana e le Alpi Marittime. I monaci si stabilirono a Pedona, attualmente Borgo San Dalmazzo, e da lì si diffusero in tutto il Piemonte e in Liguria. Fondarono un monastero a Tenda e poi, circa nel VII secolo, giunsero a Taggia, dopo le devastazioni compiute nel territorio da Rotari nel 645.A quell'epoca Taggia era solo un piccolo paese arroccato intorno al castello. I monaci si stabilirono sul Colletto dove costruirono un monastero tra la attuale chiesa della Madonna del Canneto e Villa Ruffini. Sotto la chiesa della Madonna del Canneto vi sono ancora i resti della originaria chiesa benedettina, datata dagli storici proprio risalente al VII secolo come confermato dagli Statuti Comunali del 1381.

Come è noto, dove si recavano i Benedettini subito impiantavano la vite e l'olivo, mostrando alla popolazione nuove colture e favorendo la ripresa economica di territori poveri o devastati dalle invasioni. Nel caso particolare i monaci a Taggia crearono una nuova varietà di ulivo unendo alle piante di ulivo selvatico autoctono piante portate dalle coltivazioni di Cassino. L'operato dei frati Benedettini a Taggia è sicuramente antecedente alla data del 954 posta dal vicesindaco di Seborga in quanto vi è un documento del 979 in cui un tale di nome Gisilberto, figlio di Giovanni e originario di Taggia, richiede al vescovo di Genova Teodolfo di poter usufruire delle terre che erano state dei Benedettini, dopo il massacro operato dai saraceni ai danni dei monaci. Appare dunque chiaro che il monastero dei Benedettini di Taggia fosse antecedente al 954 così come l'oliva da essi coltivata sul territorio di Taggia e Villaregia. 

Stefano Roggeri, studente del II anno del Liceo Scientifico Cassini di Sanremo, di famiglia taggiasca e appassionato di storia".

Redazione

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