- 17 luglio 2012, 00:00

Gambarotta apre la seconda edizione di INCONTRI SOTTO LE STELLE

Domenica 22 luglio alle ore 21.30 all'auditorium comunale di Ospedaletti

Gambarotta apre la seconda edizione di INCONTRI SOTTO LE STELLE

Tutto pronto per la seconda edizione della rassegna "incontri sotto le stelle" che propone anche quest'anno importanti ospiti.

Si comincia domenica 22 luglio con lo scrittore, giornalista e conduttore televisivo Bruno Gambarotta che presenta il suo ultimo libro "Le ricette di Nefertiti".

Un romanzo divertente, una farsa scatenata e maliziosa che attraverso il fascino dell'antico Egitto dipinge vizi e tic contemporanei. Dai depositi del museo egizio è emerso un documento straordinario: dodici ricette annotate su papiro, le uniche ricette dell'Antico Egitto giunte sino a noi. È straordinario anche perché opera della regina Nefertiti, una tra le donne più belle e affascinanti di tutti i tempi. E secondo alcune indiscrezioni, queste ricette sarebbero addirittura i manicaretti che la regina preparava per accendere il desiderio del suo sposo Akhenaton!.

Domenica 29 luglio è previsto l'incontro con due importanti giornalisti enogastronomici, Clara e Gigi Padovani collaboratori di importanti riviste del settore e del quotidiano La Stampa di Torino.

Il libro "Italia buon paese" offre un’inedita carrellata lungo i 150 anni dello Stato unitario,attraverso i cibi, i sapori, le bevande, i menu e i libri di ricette che hanno contribuito a consolidare il nostro patrimonio gastronomico. Un’antologia di stili alimentari, con tante curiosità e le date di nascita dei prodotti e dei piatti più amati dagli italiani firmata da Clara e Gigi Padovani, esperti di storia materiale e di cucina e autori di numerosi best-seller. Un testo coinvolgente che offre un’originale prospettiva di lettura della storia sociale italiana dal 1861 a oggi. E lancia anche un monito: se la globalizzazione e la standardizzazione avanzano, il gusto italiano rischia di soccombere.

Domenica 12 agosto ospite della rassegna sarà Giancarlo Caselli che presenterà il suo ultimo libro "Assalto alla giustizia"

Il libro è un'analisi degli ultimi 18 anni della nostra storia, condotta  da un magistrato non solo impegnato nell'esercizio delle sue funzioni ma anche preoccupato per gli effetti devastanti di quello che il titolo efficacemente definisce"assalto alla giustizia", ovvero il sistematico attacco alla funzione indipendente ed autonoma della magistratura nel controllo della legalità ( autonomia indispensabile per essere garante degli interessi di tutti i cittadini e non solo di una parte, per di più privilegiata).

In questi anni spesso si è parlato di uno scontro tra politica e magistratura, come se si fosse in presenza di due fazioni contrapposte; si sono presentate iniziative definite riforme "epocali" della giustizia ( processo prima "breve", poi "lungo", la "prescrizione breve", la separazione delle carriere...) ; si sono indirizzati a magistrati epiteti come "golpisti, malati di mente, eversivi" fino ai manifesti elettorali di "fuori le Br dalle procure". Un clima pieno di veleni che ha gravemente danneggiato la società. Per il bene comune, come ricorda l'autore, non va dimenticato mai che la legalità costituzionale è inseparabile dalla democrazia. 

Mercoledì 22 agosto chiuderà la rassegna un graditissimo ritorno, Don Andrea Gallo,  il prete di confine spinto dall'urgenza di questo momento storico, prende la parola e annuncia la Buona Novella: non ascoltiamo i profeti di sventura. La ricetta per uscire dalla crisi, o meglio per "utilizzare" la crisi con lo scopo di ricostruire il nostro modo di vivere e di pensare.

 

La crisi che stiamo attraversando può essere un momento di crescita, di ricostruzione del tessuto sociale, che in questi anni è stato drammaticamente disintegrato. Per farlo bisogna rimboccarsi le maniche e partire dal piccolo: attraverso una solidarietà liberatrice che non sia semplice assistenzialismo, attraverso l'incontro e l'accoglienza, l'ascolto dei movimenti e delle richieste dei giovani, e soprattutto attraverso la giustizia sociale e l'equità. L'amatissimo "prete del marciapiede" ci prende per mano e ci mostra la strada, ci incoraggia, ci esorta a non arrenderci: è proprio questo aspetto concreto, pratico, tenace a far sì che il Don non sia un semplice Maestro, ma un vero Testimone. Perché «alla fine, Dio non ci chiederà se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili».  

Claudio Porchia

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