“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le Leggi dello Stato”. Pronunciando queste parole, non senza una certa commozione, Don Anton Robu, parroco di Badalucco, nativo di Costanza in Romania, oggi alle 10:18 è diventato cittadino italiano. Poco prima aveva firmato sul grande registro dello stato civile di Badalucco, l’accettazione della nuova cittadinanza, che per un curioso disposto delle legge del 1992 avrà decorrenza a tutti gli effetti da domani.
La simpatica cerimonia si è svolta alla presenza di un gruppo di parrocchiani nella sala consiliare del comune di Badalucco. Tra gli altri era presente anche don Pietro, della parrocchia di San Siro a Sanremo, compatriota di don Robu. Il sindaco giustamente ha voluto dare un tono molto sobrio alla cerimonia, che non a caso si aperta con un minuto di raccoglimento “per essere vicini, come tutti gli italiani, alle martoriate popolazioni dell’Emilia”.
La formula del giuramento e gli altri adempimenti formali sono stati svolti dal primo cittadino Walter Bestagno. “Caro parroco ti sei guadagnato sul campo questa cittadinanza ancor prima della sua formale concessione. – ha detto in un breve ma significativo discorso introduttivo il sindaco - I rapporti con le nostre famiglie e con chi ti ha conosciuto sono sempre stati positivi, improntati alla reciproca comprensione e da profonda umanità. Nei dieci anni che sei stato tra noi abbiamo affrontato insieme un percorso di crescita comune. Sei un po’ cambiato tu e siamo un po’ cambiati anche noi. In meglio “.
Al termine della cerimonia il sindaco ha donato a don Robu una copia della Costituzione della Repubblica con sua personale dedica.
“E’ dal 1995 che sono in Liguria – ha detto in risposta Don Robu – e da molto pensavo di prendere la cittadinanza italiana. Ho fatto la mia richiesta quando la legge ha permesso di mantenete anche la mia cittadinanza originaria. Non voglio tornare in Patria e sentirmi straniero. Ora questo riconoscimento ufficiale mi consente di essere più vicino alle famiglie delle mie parrocchie. E ne sono particolarmente felice, in un momento in cui la comunità della Valle Argentina è stata al centro di notizie positive per la visita del cardinale Bagnasco e per il conferimento all’amico maresciallo Longobardi di un grande riconoscimento.”
Applausi e pasticcini con un bicchiere di ottimo spumante, rigorosamente italiano hanno concluso la cerimonia. Ma a mettere la parola fine è stata la solerte impiegata dell’anagrafe di Badalucco. “Don Robu da domani mi può portare tre fotografie, così potrò farle la nuova carta d’identità”. Anche questo è un modo di dire benvenuto tra noi.