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Attualità | 07 giugno 2012, 14:58

Sobria cerimonia nel comune di Badalucco per il conferimento della cittadinanza italiana al parroco rumeno

Al termine della cerimonia il sindaco ha donato a don Robu una copia della Costituzione della Repubblica con sua personale dedica

Sobria cerimonia nel comune di Badalucco per il conferimento della cittadinanza italiana al parroco rumeno

“Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le Leggi dello Stato”. Pronunciando queste parole, non senza una certa commozione, Don Anton Robu, parroco di Badalucco, nativo di Costanza in Romania, oggi alle 10:18 è diventato cittadino italiano. Poco prima aveva firmato sul grande registro dello stato civile di Badalucco, l’accettazione della nuova cittadinanza, che per un curioso disposto delle legge del 1992 avrà decorrenza a tutti gli effetti da domani. 

La simpatica cerimonia si è svolta alla presenza di un gruppo di parrocchiani nella sala consiliare del comune di Badalucco. Tra gli altri era presente anche don Pietro, della parrocchia di San Siro a Sanremo, compatriota di don Robu. Il sindaco giustamente ha voluto dare un tono molto sobrio alla cerimonia, che non a caso si aperta con un minuto di raccoglimento “per essere vicini, come tutti gli italiani, alle martoriate popolazioni dell’Emilia”.

La formula del giuramento e gli altri adempimenti formali sono stati svolti dal primo cittadino Walter Bestagno. “Caro parroco ti sei guadagnato sul campo questa cittadinanza ancor prima della sua formale concessione.  – ha detto in un breve ma significativo discorso introduttivo il sindaco -  I rapporti con le nostre famiglie e con chi ti ha conosciuto sono sempre stati positivi, improntati alla reciproca comprensione e da profonda umanità. Nei dieci anni che sei stato tra noi abbiamo affrontato insieme un percorso di crescita comune. Sei un  po’ cambiato tu e siamo un po’ cambiati anche noi. In meglio “. 

Al termine della cerimonia il sindaco ha donato a don Robu una copia della Costituzione della Repubblica con sua personale dedica.

 

“E’ dal 1995 che sono in Liguria – ha detto in risposta Don Robu – e da molto pensavo di prendere la cittadinanza italiana. Ho fatto la mia richiesta quando la legge ha permesso di mantenete anche la mia cittadinanza originaria. Non voglio tornare in Patria e sentirmi straniero. Ora questo riconoscimento ufficiale mi consente di essere più vicino alle famiglie delle mie parrocchie. E ne sono particolarmente felice, in un momento in cui la comunità della Valle Argentina è stata al centro di notizie positive per la visita del cardinale Bagnasco e per il conferimento all’amico maresciallo Longobardi di un grande riconoscimento.”

Applausi e pasticcini con un bicchiere di ottimo spumante, rigorosamente italiano hanno concluso la cerimonia. Ma a mettere la parola fine è stata la solerte impiegata dell’anagrafe di Badalucco. “Don Robu da domani mi può portare tre fotografie, così potrò farle la nuova carta d’identità”. Anche questo è un modo di dire benvenuto tra noi.

Carlo Michero

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