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Politica | 03 maggio 2012, 14:37

Sanremo: riunione in Comune sul futuro del Borea. Al centro l'ipotesi Hospice e 700 mila euro di interventi

Una riunione intensa durante la quale il commissario della casa di riposo 'Borea', Paolo Caldani, ha illustrato ai componenti della commissione e al direttore generale della Asl 1 Mario Cotellessa, la situazione economica della casa di riposo

La riunione in Comune

La riunione in Comune

Riaprire al più presto la casa di riposo per dare una nuova immagine, trovare un finanziamento per mettere a norma la struttura, destinare l'ultimo piano ad Hospice per consentire il reperimento dei fondi: è quanto è stato al centro della riunione che si è svolta stamani in Comune sul futuro del Borea, l'istituto di Sanremo finito al centro dello scandalo per i maltrattamenti agli anziani ospiti.

Una riunione intensa durante la quale il commissario della casa di riposo 'Borea', Paolo Caldani, ha illustrato ai componenti della commissione e al direttore generale della Asl 1 Mario Cotellessa, la situazione economica della casa di riposo rispondendo al quesito posto nel precedente incontro circa l'ipotesi di trasferimento di posti letto dell'Hospice di Costarainera nella struttura.

L'ipotesi consentirebbe un'entrata annuale di circa 90mila euro alla Fondazione che però a sua volta deve fare i conti con la ricerca di fondi per la ristrutturazione da effettuare entro novembre (quando il Barellai sarà svuotato), debiti pregressi con le banche per 300 mila euro e l'emergenza apertura stabile agli ospiti della casa di riposo, principale priorità condivisa dai presenti. All'appello mancano infatti oltre 370 mila euro per il proseguimento di opere di intervento avviate prima dello scandalo, per un totale complessivo di oltre 700 mila euro necessari tra spese di ristrutturazione, dagli arredi alle pavimentazioni, dalle scale al manutenzione, per ridare dignità alla struttura. Ci sarebbe una piccola eredità in arrivo, ha annunciato Caldani nel corso della riunione, una buona notizia che però non risolverebbe il problema economico.

“Bisogna cercare di riaprire al più presto la casa di riposo per dare un'immagine nuova alla città e agli ospiti e far vedere la volontà di riaprire un ente nelle condizioni migliori – ha commentato Maria Giovanna Morra, direzione sanitaria Fondazione Borea – L'Asl chiede una decisione rapida in vista del trasferimento del Barellai, ma ci sono da fare i lavori e servono fondi e tempo per farli”. “Il quesito che abbiamo posto al commissario era di valutare l'ipotesi situazione Borea con residenza protetta più 20 letti privati e, dall'altra, la soluzione di una residenza protetta più Hospice" ha esordito il capogruppo della commissione consigliare Marco Mauro.

La Regione avrebbe infatti accreditato 42 posti letto nella struttura. Alla fondazione rimane da capire se accettare l'opzione Asl oppure proseguire con posti letto privati con tutti i rischi di gestione. Di fatto il punto dolente rimane la modalità di reperimento dei soldi per poter riaprire la struttura. Si pensa alla richiesta di un contributo dalla Regione. “90 mila potrebbero rappresentare una ripresa dell'attività della fondazione e supporto ai costi correnti, una soluzione di gestione che stiamo vedendo fino a che punto è praticabile – ha aggiunto Caldani – il problema è il fardello che ci portiamo dietro. Si potrebbe tentare con un prestito dalla Regione”. “Siamo per forza disponibili non abbiamo altre possibilità di recupero di fondi per cercare di migliorare il resto della struttura che è indispensabile” ha sottolineato Marra.

Parere univoco da parte dei componenti della commissione consigliare: “Oggi abbiamo da una parte la necessità di riaprire e dare un segnale netto e preciso rispetto alla fondazione. Più la struttura sta chiusa più peggiora – ha aggiunto Daniela Cassini - A fronte di un'opzione Hospice ultimo piano e e di 42 accreditamenti avremmo una sorta di equilibrio di gestione, situazione percorribile che farebbe vedere una prospettiva di risanamento. Sono necessari interventi di concerto con la gestione commissariale e amministrazione comunale, un carico da parte nostra ci deve essere. Alla Regione dobbiamo chiedere qualche sforzo un più in termini economici di lavori”. “Non vorrei mai vedere è che il Borea diventi uno spezzatino, con Hospice, asilo nido e posti per i disabili senza gli anziani .- ha ribadito Andrea Gorlero (Pd) - Rispetto a questo il Pd chiederà chiarezza. Prima partiamo con gli anziani”.

"La faccenda Hospice è un'esigenza Asl relativa al problema Barrellai ma non lo è in assoluto – ha tuonato in conclusione il direttore genrale Asl imperiese Cotellessa - Vogliamo sapere se L'Hospice (in base ad un accordo precedente) in quella struttura ci può andare o no e, se soddisfa le necessità del Borea. Per me è essenziale che tornino prima gli ospiti per poi partire con l'Hospice. I finanziamenti ce li sta mettendo l'azienda Asl. La trattativa che se conviene la facciamo o se no pensiamo ad altre soluzioni alternative, siamo disposizione a lavorare nell'interesse con la Fondazione se combacia con il nostro”. 

 

Silvia Iuliano

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