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Politica | 03 maggio 2012, 11:59

Domani anche nella nostra provincia lo sciopero di assicurativi, bancari ed esattorie

Domani anche nella nostra provincia lo sciopero di assicurativi, bancari ed esattorie

La Fisac Cgil Liguria ha proclamato per domani, in tutta la Liguria, uno sciopero per l’intera giornata di assicurativi, bancari, dipendenti Banca d’Italia ed esattorie. In concomitanza con lo sciopero si terrà un volantinaggio in largo Pertini a Genova (p.zza De Ferrari) dalle 10 alle 12.

"Dopo oltre quattro anni di crisi - scrive il sindacato - l’Italia è un paese impoverito con tassi di disoccupazione crescenti. Le politiche scelte dall’Europa e tradotte dal nostro paese determinano un ciclo recessivo che aggrava ulteriormente la situazione e non permette di vedere un’uscita dalla crisi. Il governo, che si era presentato all’insegna di rigore, crescita, equità, ha invece realizzato provvedimenti non equi e senza crescita, che hanno determinato un peggioramento delle condizioni di vita e di reddito dei lavoratori e dei pensionati generando un forte e crescente disagio sociale. Cambiare questa politica è l’obiettivo fondamentale per la Cgil. La riforma del mercato del lavoro  in discussione al parlamento non aumenta l'occupazione,  non elimina i 46 contratti precari ad oggi esistenti, come era stato promesso, e mantiene in vigore anche le tipologie peggiori, non rende universale la copertura degli ammortizzatori sociali, escludendo dalle tutele proprio le lavoratrici e i lavoratori precari. E’ necessario che il Governo trovi soluzioni giuste ed adeguate per gli 'esodati' (un problema creato dal governo stesso!); che la riforma delle pensioni venga rivista per restituire serenità  e sicurezza nel futuro; che il 'nuovo' art. 18 venga scritto dal parlamento in modo da mantenere una forte deterrenza per chi vuole i licenziamenti facili; che Abi Ania e Confindustria non riescano ad imporre una scrittura finale della riforma del mercato del lavoro sotto loro dettatura".

"Occorre scioperare - termina la Cgil - per impedire che:
- la riforma del mercato del lavoro aumenti la precarietà per i giovani;
- gli ammortizzatori sociali abbassino il livello di copertura economica, escludendo ancora una volta i precari;
- la riconquista del reintegro nell'art.18 sia solo di facciata e mai applicabile nella realtà".

Carlo Alessi

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