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Politica | 12 febbraio 2012, 13:19

Congresso provinciale del PDL: Claudio Scajola "Non c'è nessun amministratore incriminato in provincia!"

L'Onorevole del PDL, in un lungo discorso, ha toccato anche i temi relativi allo scioglimento dei Consigli di Bordighera e Ventimiglia: "Non accetto e non accetterò mai che il giudizio sulle persone sia demandato al tribunale dei mass-media!"

Congresso provinciale del PDL: Claudio Scajola "Non c'è nessun amministratore incriminato in provincia!"

“Sono davvero felice di essere qui per fare riflessioni importanti e per vedere persone che, magari, non si vedono da tempo. Ma gli incontri sono utili se si riescono a scambiare opinioni. La vita ci insegna che i momenti di crisi e quelli più generosi di idee ed in cui ognuno si guarda dentro se stesso. Viviamo in un momento di difficoltà incredibile, mai vissuto dalle generazioni viventi. Stiamo diventando tutti esperti di economia, ma se cerchiamo di vedere tra le righe gli esponenti politici, ci accorgiamo la differenza di quelli che hanno la responsabilità dello Stato e quelli che cercano prevalentemente il consenso elettorale".

Lo ha detto l'Onorevole Claudio Scajola, durante il suo intervento al Congresso Provinciale del PDL, di questa mattina ad Arma di Taggia (Villa Boselli). "Oggi noi dobbiamo affrontare la più grossa crisi di questo e dell’altro secolo. Dobbiamo riconoscere - ha detto parlando di temi nazionali - il coraggio sofferto di Silvio Berlusconi, nelle settimane precedenti alle sue dimissioni. Abbiamo fatto pressione affinchè si arrivasse ad una maggioranza parlamentare più larga ed in molti hanno accusato chi ha così consigliato Berlusconi di tradimento. Ma così non è stato. Questo passaggio sofferto, oggi fortemente condiviso, ci ha portato ad un Governo condiviso, con ampia maggioranza, che fa apparire alla politica ed all’economia mondiale, che porta l’Italia, fuori dai gravi problemi finora vissuti. Non dimentichiamo quanto saranno forti i sacrifici per tutti gli italiani, ancora non visibili in questo momento. Sacrifici che arriveranno e quanto sta accadendo in Grecia, da noi non si è vissuto, lo si deve solo alla lungimiranza di avere un Governo a larga maggioranza. C’è ancora chi dice che non dobbiamo obbedire ciecamente all’Europa, pensando alla crisi del ’93. Ma allora non c’era la crisi economica di oggi e non  c’era il debito pubblico, che è pagato per più del 50% da investitori stranieri. Nel ’93 il debito pubblico italiano e la sottoscrizione dei titoli era degli italiani. E’ quindi evidente che se non vogliamo fare fallimento, dobbiamo ascoltare chi sottoscrive i nostri titoli di Stato. Spesso in molti hanno paura di dire il vero e rincorrono il facile. Questi, purtroppo, sono i tempi della severità. Se Monti ha il consenso, questo arriva da una base parlamentare larga. Ma è anche vero che l’italiano, preoccupato del suo futuro, ha bisogno di sentire più che sogni di tipo leghista, discorsi di chiarezza e capacità di guida del Governo di un paese. Il miglior padre di famiglia non è quello che la da sempre vinta al figlio, ma quello che sa distinguere i momenti. Diamo consenso pieno al Governo Monti ed il PDL è suo convinto sostenitore. Se ci sono smagliature queste sono a titolo personale. Questo non significa che il Governo Monti può fare quello che vuole, ma ha il compito di adeguare le Leggi e le normative alla lettera che Berlusconi aveva concordato con l’Europa ed ogni altra iniziativa per adeguare il nostro sistema a quello europeo per competere nel Mondo. Il disimpegno dal Governo, in più, deve consentirci di poter lavorare alla riforma elettorale e costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari. Non possiamo spiegare all’opinione pubblica che i congressi americani hanno 500 parlamentari e noi ne abbiamo 1000. E’ evidente che oggi, di fronte all’economia globalizzata, le scelte devono essere immediate, con un parlamento più snello, che permetta di rispondere alla accelerazione che ha fatto il Mondo. C’è bisogno anche di una Legge di disciplina sui finanziamenti ai partiti. Oggi ci sono le condizioni per fare cose inimmaginabili 6 mesi fa. E’ un’opportunità da cogliere per salvare l’Italia. Io dico che il PDL non è mai nato: noi avevamo un partito efficiente che era Forza Italia e poi c’erano altri partiti alleati, come AN, CCD e CDU, che insieme hanno iniziato il percorso della seconda repubblica. Si è poi cercata la semplificazione con il PDL. Si discusse notti intere per il nome (‘Popolo’ o ‘Partito’ delle Libertà) e, da allora, si è discusso su come farlo diventare un partito unito con la selezione della classe dirigente e, provvisoriamente si è lavorato con la dirigenza locale. Questa provvisorietà è durata troppo ed il 1° luglio scorso, si è deciso di nominare il segretario nazionale (Angelino Alfano, ndr). Si è anche discusso sul fare o non fare i Congressi e alla fine abbiamo deciso di farli. Abbiamo fatto parlare di noi delle piccoli liti interne che nulla portano. E’ stato così deciso di fare i Congressi perché non è importante dire chi ha più o meno membri all’interno. Il peso lo si ha solo quando questi votano ma non dobbiamo pensare di fare solo degli elenchi che risultano anche inutili. Allora perché dividersi: cerchiamo coordinatori con prestigio e peso e lavoriamo insieme. Il modello di partito da me sognato è quello delle assemblee aperte in cui si parla ed i cui si hanno persone convinte a dare il proprio apporto".

Scajola ha poi parlato di politica locale e delle strategie del PDL: "Le prossime elezioni amministrative saranno sicuramente importanti. La Lega sembra voler correre quasi ovunque da sola e non si presentano come esaltanti per noi. Proprio qui a Taggia dobbiamo darci da fare e credo che ci possano essere le possibilità per vincere le elezioni, ma anche per guidare la città nel migliore dei modi. Dico questo perché alcune volte abbiamo vinto ma abbiamo anche governato peggio di prima. E’ chiaro che di fronte alla crisi dei partiti, il messaggio di debolezza di questi deve essere rafforzato. Dobbiamo riunire le ‘schegge’ divise dei moderati, mettendo insieme chi è unito al parlamento europero ma diviso a Roma. Ma non dobbiamo fare una sommatoria di sigle, bensì una vera identità, un percorso ed un obiettivo finale. Tra un anno si andrà a votare con una nuova Legge elettorale: la scomposizione delle forze politiche di maggioranza è in atto e si evidenzierà nella nuova Legge elettorale per affrontare quella sfida. Ma, siccome ritengo che il 40% del popolo italiano è moderato, dobbiamo lavorare celermente per rimetterlo insieme. Noi siamo in questa casa provvisoria e, quindi, dobbiamo lavorare ad una nuova casa, facendo attenzione a chi entrerà".

Non sono mancate dichiarazioni, anche pungenti, sullo scioglimento dei Consigli Comunali: "Vorrei ricordare quanto da me letto ieri, nella lettera dell’ex Sindaco di Bordighera, Giovanni Bosio. Io l’ho letta tre volte e, nuovamente, mi sono reso conto della sua rettitudine e della sua sofferenza. Sulla Legge relativa allo scioglimento dei Consigli Comunali, vi assicuro che, una volta letta, vi accorgere che anche il vostro Comune potrebbe essere sciolto. Questa settimana ho incontrato Gaetano Scullino tre volte: lui mi ha detto di non aver capito cosa possa aver fatto, di non aver subito nessuna pressione, di aver fatto ogni gara con tutti i documenti antimafia regolari. Io non vorrei essere equivocato su questo tema, perché non ho mai confuso il garantismo con la tolleranza. Non accetto e non accetterò mai che il giudizio sulle persone sia demandato al tribunale dei mass-media. Il giudizio sulle persone lo esprime la Magistratura attraverso i suoi tre gradi di giudizio e sappiamo quanti abbagli ha preso. Facciamo attenzione a non apparire peggio dei nostri avversari politici, perché se un compagno di cordata ci gioca sopra, questo è un vile, bugiardo e speculatore, che va dritto all’inferno. Vorrei ricordare chi è venuto qui in Liguria che, con l’immigrazione ha portato la nuova economia del mare e del lavoro della terra. Vorrei ricordare che, in questa battaglia contro la criminalità per la quale siamo a fianco delle forze dell’ordine, non si deve fare l’errore di seguire un accento ed una provenienza diversa da quella della nostra terra. Qui non c’è nessuna incriminazione reale per chi faceva parte di queste amministrazioni. Non dico se hanno fatto bene o male, si vedrà ma questi amministratori, al momento non si sono macchiati di nulla".

Ha poi terminato ritornando al Congresso vero e proprio: "Tornando a noi ricordo che siamo una squadra da costruire. Dobbiamo capirci meglio ma dobbiamo ragionare sui meriti e le capacità delle persone. Voglio sottolineare che con Minasso non ho contrattato nulla sui nomi e sui componenti. Dimentichiamoci di tutto questo e lavoriamo insieme. Per chiudere voglio ringraziare Massimiliano Ambesi, persona per bene che ha lavorato con grande attenzione e che ha dovuto lavorare in un momento difficilissimo. Facciamo le riunioni, parliamo tra noi invece di parlarci dietro”.

Carlo Alessi

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